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Dolore al piede

Il dolore alla pianta del piede è sintomo di svariate e numerose patologie. Tra queste troviamo problemi articolari, vascolari o nervosi o problematiche quali la fascite plantare, il neuroma di Morton e l’alluce valgo.

Il dolore al piede può essere occasionale o traumatico ma anche patologico. Il malessere può essere occasionale se legato alla manifestazione di elevati sforzi o l’utilizzo di calzature inadatte. Nel secondo caso, il malessere è dovuto a un trauma come una distorsione o una caduta. Infine, quando la sofferenza legata a questa zona è costante e crescente, essa diventa patologia e deve quindi essere trattata con determinate cure e trattamenti.

Questa patologia si può presentare sotto forma di formicolii, bruciore, prurito, gonfiore o pizzicore.

 

Dolore ai piedi causato dai tacchi alti: come evitarlo?

I tacchi alti sono sicuramente bellissimi da vedere e certe donne non possono farne a meno, ma per molte i tacchi rappresentano una vera e propria tortura, soprattutto se dovuti indossare per più ore. Quali sono quindi i consigli per evitare il dolore ai piedi – o per lo meno renderlo il più sopportabile possibile? Sembrerà eccessivo, ma se non siamo abituate a portare tacchi alti e ci aspetta una giornata in cui dovremo indossarli per ore e ore, la sera prima è cruciale preparasi al “grande giorno” con un pediluvio con bicarbonato ed un massaggio con una crema rilassante. Per tutte le volte che andate in palestra, preparate la pianta del piede, le caviglie ed i polpacci con degli esercizi appositi – fra l’altro sono esercizi che si possono eseguire anche in casa, quindi non ci sono scuse per non farli.

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La tendinite alla caviglia: causa di fastidiosi dolori

Cos’è la tendinite?

La tendinite alla caviglia è l’infiammazione di uno o più tendini in quest’area. Questa può essere causata da un trauma alla caviglia di tipo acuto o cronico, un sovraccarico nell’area o una forma di artrite. Le persone che presentano maggior rischio di presentare questo disturbo sono gli sportivi che praticano attività con alta incidenza di infortuni alla caviglia ed al piede, come per esempio i calciatori, oppure coloro che praticano attività lavorative con movimenti stressanti per piedi ed arti inferiori o ancora chi indossa frequentemente scarpe molto strette a livello della caviglia.

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Il Morbo di Osgood Schlatter

Spesso si è portati erroneamente a pensare che le patologie inerenti l’apparato locomotore possano colpire solo in età avanzata, ma anche gli adolescenti e i bambini in realtà possono essere soggetti a rischio. Oltre a patologie come dismetria e piede piatto , un altro disturbo diffuso è il morbo di Osgood Schlatter.

CHE COS’È IL MORBO DI OSGOOD SCHLATTER?

Il morbo fa parte delle sindromi note come osteocondrosi e consiste in un processo degenerativo della tuberosità tibiale. La malattia colpisce in età pre-adolescenziale tra i 10 e i 14 anni e finisce verso i 18/20 anni con il termine della crescita con la calcificazione delle ossa. Il più delle volte colpisce sia maschi che femmine e può prendere entrambe le ginocchia o uno solo.

Le cause della malattia sono da ritrovarsi nell’azione ripetuta di trazione del tendine rotuleo sull’inserzione, a livello dell’apofisi tibiale, nella fase di contrazione del muscolo estensore della gamba. Per questo motivo il morbo è riscontrato spesso negli adolescenti che praticano molto sport (basket, calcio, pattinaggio, danza), dato che lo sforzo compiuto dal ginocchio in trazione crea microfratture cartilaginee che incidono sulla degenerazione della tuberosità tibiale.

I sintomi legati al morbo di Osgood Schlatter sono caratterizzati da dolore al terzo inferiore del tendine, alla rotula o alla tibia. Non è difficile riscontrare nelle zone doloranti la presenza di tumefazioni. Frequente poi è la formazione di calcificazioni intra-tendinee che in età adulta possono essere fonte di infiammazioni e dolori. Rara, invece, è il possibile distacco della tuberosità tibiale.

DIAGNOSI E TRATTAMENTI

Per la diagnosi della sindrome lo specialista si avvale di esame obiettivo e di strumenti quale l’esame radiografico, anche per verificare la presenza di osteocondrosi a carico del ginocchio.

Il trattamento è sempre conservativo. Questo morbo tende a scomparire con la fine della crescita.
Il trattamento conservativo prevede una riduzione o arresto dell’attività fino alla scomparsa del dolore,
ghiaccio e farmaci antinfiammatori e esercizi di stretching per i quadricipiti anteriori e posteriori.
Per poter scaricare l’articolazione potrebbe essere utile l’utilizzo di un tutore/ginocchiera, il cui obiettivo non è far passare il dolore, ma essere un aiuto per supportare e contenere
meglio l’articolazione, anche per diminuire la sintomatologia dolorosa a carico del ginocchio.

Il ricorso a terapia chirurgica è preso in considerazione solo nei casi particolarmente gravi.

CENTRO ORTOPEDICO SANITARIA BRESCIANA

Al Centro Ortopedico Sanitaria Bresciana potrai avvalerti di specialisti nel settore per la diagnosi e il trattamento di ogni patologia legata all’apparato locomotore.

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